Internet e nuove prospettive per la professione di Dottore Commercialista

Per parlare di internet, bisogna capire lo scenario nel quale ci troviamo ad operare.

C’è uno tsunami in atto. Forze potenti e di intensità costante stanno cambiando le dinamiche economiche in modo profondo.

Tre sono i motivi principali della “crisi” globale: lo shock finanziario a seguito delle vicende legate al fallimento della Lehman Brothers, la Globalizzazione ed Internet. Sono dell’idea che non è ancora giunto il tempo di una vera “ripresa” dalla fase recessiva: lo shock finanziario ha avuto dimensioni enormi e i suoi effetti non sono stati completamente smaltiti, la competizione globale non può essere gestita con le regole in atto, Internet è ormai un vero e proprio virus ,planetario e per finire non vi sono, forze e motivazioni coerenti per contrastare le dinamiche in atto.

E’ chiaro che questi mutamenti economici profondi, mossi da grandi interessi, rischiano di travolgerci qualora non li affrontiamo in modo corretto. Un aforisma cinese recitava: “Se cadi in un fiume non ti chiedere perché scorre ma comincia a nuotare”. Non averlo fatto ha travolto molti produttori che non hanno saputo differenziarsi, globalizzarsi o rendersi indipendenti da strutture finanziarie inefficienti.

Questi cambiamenti portano in sé molti elementi positivi da sfruttare in modo attivo ma certamente dobbiamo evitare illusioni e guardare in faccia la nuova realtà. E’ con questo scenario di fondo che voglio parlare del mondo che conosco meglio: internet, le sue potenzialità e le regole per essere presenti in modo efficace.

Internet ha cambiato molte abitudini di consumo e sempre più utenti comprano e spendono su internet attraverso scelte orientate dalla rete. Studi (fattoreinternet.it) dimostrano che quasi il 3% del Pil italiano è mediato online. In Inghilterra siamo già a valori sopra l’8% del Pil. Queste percentuali crescono in modo molto elevato ed è probabile che raggiungano livelli sempre più interessanti anche se è difficile quantificare il punto di saturazione. Alcuni lo individuano fra il 10% ed il 20% del Pil: le potenzialità economiche e di sviluppo di un tale fenomeno sono perciò straordinarie. Altro che anni 60!

I nostri studi inoltre dimostrano che ogni “player” principale di settore non può conquistare più del 5-10% della domanda. Per una serie di motivi tecnici difficili qui da sintetizzare, non vi può essere un soggetto dominante nell’offerta come accade nel mondo fisico e c’è quindi spazio davvero per tutti.

Senza dubbio Internet, che ha fatto scomparire molte agenzie di viaggi, commercianti, librerie, ha creato però una nuova possibilità di fornire a chi è stato più “veloce” nell’aggredire questo nuovo sistema di vendita.

I fatturati non sono scomparsi, sono solo in gran parte migrati sulla rete. Guardate l’esempio di Yoox (fondata da un italiano e diventata partner globale di vendita su internet per i principali brand della moda e del design) che ha sviluppato oltre 400 milioni di euro di fatturato in dieci anni di attività. Come ha fatto? E’ stato il più veloce ed il più efficiente a sviluppare un modello economico che altri player non potevano attuare perché troppo legati alla diffusione diretta offline.

L’investimento di circa 2 milioni di euro per creare Yoox all’inizio è sembrato enorme, in realtà è risultato certamente proporzionato ai risultati raggiunti. Su internet ormai c’è di tutto e di più e non vi è praticamente settore economico che ne sia assente. La domanda ora è questa: può il Dottore Commercialista sfruttare queste opportunità?

Certamente SI.

Alcune opzioni sono ora disponibili con più facilità:

 • Aumentare la propria visibilità oltre i confini del passaparola;

• Posizionarsi in nicchie di specializzazione sempre più grandi e sempre più remunerative;

• Sviluppare Servizi on line per aumentare il proprio fatturato;

• Sviluppare nuovi servizi per aumentare l’integrazione e lo sviluppo dei servizi professionali;

• Internazionalizzarsi in modo più semplice;

• Contattare clienti importanti in modo più efficace e così via.

 All’interno di queste ognuno può trovare il suo percorso che però è ormai necessario visto che la vendita di prodotti in modo tradizionale tenderà a scendere, vuoi per la contrazione del mercato vuoi per l’aumento della competizione.

 Come Kotler, luminare del marketing, insegna, o ci concentriamo sul fornire servizi tradizionali in modo sempre più economico (leadership dei costi) o lavoriamo sulla differenziazione ossia sul fornire servizi sempre più unici ad un prezzo sempre più elevato.

 Internet non cambia questa regola ma ci consente nuove opportunità che vanno però colte con la mentalità giusta: è necessario spirito imprenditoriale, costanza, motivazione, flessibilità mentale, disponibilità a lasciare parte delle sicurezze del passato per intraprendere nuove strade. Il professionista classico si è spesso formato con caratteristiche molto diverse da quelle che la rete richiede ma è certamente il più adatto all’analisi delle informazioni e dei numeri che sono alla base dei “big data” di internet.

 Il processo di vendita online è assolutamente simile, come ho scritto nel mio primo libro, al controllo di gestione di un processo qualsiasi. Fare analisi del ROI di prodotto, ed elaborare Business Plan sono normali abilità per noi commercialisti, cambia solo il contesto e la presenza di un pizzico di statistica in più.

 Utilizzare internet come strumento di vendita e fornitura di servizi non trova ostacoli nella nostra cultura professionale nella parte che riguarda la capacità di analisi dell’informazione, dei processi, delle organizzazioni in termini di performance economiche. Le difficoltà nascono là dove si deve superare l’abitudine a confrontarsi con sistemi rigidi (costituiti dalle norme e procedure imposte dallo Stato) a fronte della assoluta creatività, flessibilità e rapidità richiesta dalla rete.

 Internet ovviamente non è una soluzione per tutti ma sicuramente può esserlo per molti: se oggi circa 2.000 persone in Italia vivono solo lavorando su E-Bay non vedo perché nei prossimi anni non vi possa essere qualche migliaio di professionisti che generano profitto e soddisfazione lavorando sulla Rete a livello nazionale ed internazionale.

 Oramai basta un “filo” (ed a volte neanche quello) per connettersi al mondo e per scambiarsi conoscenza e valore.

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